Su Sattu

di Francesco Curreli

(aprile 1997)

(da Il Provinciale del 1 maggio 1997)

Odora ancora di stampa il libro di Francesco Curreli uscito nei giorni scorsi per le Edizioni Fiore di San Gavino Monreale. In un centinaio di pagine di ampio formato il sangavinese Francesco Curreli riesce a far rivivere un mondo diventato storia non tanto per i pochi decenni che lo separano da noi, quanto per il turbinoso avanzamento di una tecnologia a volte invadente tanto da sconvolgere i bioritmi e quindi quelli della stessa storia, così che i trenta, quaranta, cinquanta anni sembrano secoli.
Il lavoro di ricerca di Francesco Curreli è certo un buon rinfresco per chi, ormai adulto, impegnato nell'incalzante vivere di oggi, rischia di rimuovere un vissuto forse meno appagante ma certamente meno convulso e più sereno di quello odierno. Un patrimonio che il libro di Curreli aiuta a recuperare con un viaggio tutto affidato oltre che al filo della memoria alle immagini fotografiche volutamente sbiadite con una inchiostrazione che ricorda il colore della terra. Cose note, quelle che ci racconta e ci mostra l'Autore, eppure sollecitano la curiosità, richiamano momenti e suggestioni dolci e romantiche. Ma, oltre che a non dimenticare "Su sattu" serve ad informare tutti quei ragazzi che non hanno vissuto quel tempo, che non hanno conosciuto quei semplici modi di produzione, quegli strumenti di lavoro, quegli utensili e infine quei prodotti, semplici buoni e sani che costituivano la base dell'alimentazione fino a pochi decenni fa.
Molto utili sono anche i numerosi termini, didascalie e nomenclature in sardo-campidanese che, come fa osservare nella sua breve presentazione il sindaco Fedele Melas, "contribuiscono anche all'attuale dibattito sulla linguistica sardo-campidanese".

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