S'arrisu de s'arenada

di Matteo Porru

Luglio 2000

da Il Provinciale del 1 Agosto 2000

Fa parte della collana del decennale che la casa editrice sangavinese ha messo in produzione per festeggiare il suo decimo anno di attività. Matteo Porru, nato a Villanovafranca 66 anni fa, si è laureato in lettere classiche all'università di Cagliari nel 1957 discutendo una tesi sulla lingua sarda. È stato poi preside in istituti superiori, ma gli impegni di lavoro non gli hanno impedito di continuare a coltivare la sua passione per la lingua e la cultura sarda. L'età della pensione lo ha portato ad intensificare l'attività di ricerca sulla lingua sarda nella variante campidanese. Di pari passo è andata la sua produzione letteraria, questa, infatti, è la settima opera data alle stampe. S'arrisu de s'arenada è una raccolta riordinata di articoli già pubblicati sul Provinciale nel corso degli ultimi anni '90. Si tratta di 41 storielle, aneddoti, arguzie, barzellette, macchie di colore popolare e riflessioni, raccontati con sottile ironia ma sempre con rispetto per gli altri e con l'intelligenza di chi sa riflettersi in uno specchio talvolta irriverente ma mai ipocrita. Il libro è scritto interamente sardo, in quella lingua in parte ignorata e in parte contesa e dibattuta, fonte di polemiche e di contestazioni soprattutto tra gli stessi cultori della materia. Porru, ben consapevole del dibattito in atto, da buon gladiatore e forte delle sue radicate convinzioni, accetta la sfida proponendo i suoi canoni linguistici che tuttavia stentano ad imporsi come soluzioni univoche dei problemi legati a presunte supremazie espressive locali. Ci sarà ancora molto da fare soprattutto per mettere pace tra il parlare e lo scrivere in sardo e forse ancor più per analizzare, mediare e riordinare, nella miriade di vernacoli locali, il patrimonio lessicale per elevarlo a elemento essenziale di una lingua certa e unificante. Quello di Porru è un ulteriore contributo culturale di formidabile efficacia in primo luogo perché sorridendo si apprende più volentieri e poi perché i racconti brevi non annoiano mai. Non tragga in inganno la sostanza degli argomenti trattati, quella diverte. Nel libro di Porru è la forma che insegna diventando quindi la vera sostanza.

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