Arbus. Un anno di Consiglio comunale 2003/04

di Gianfranco Montisci

(ottobre 2004)

(prefazione)

Per la quarta volta pubblico un libro con gli appunti presi durante i Consigli comunali arrivando, questa volta, fino alla caduta della Giunta.
Tanti passaggi si sono succeduti nel corso di questi ultimi mesi, come la mozione di sfiducia al Sindaco bocciata dal Consiglio, la travagliata approvazione del bilancio, la nomina di nuovi assessori e, infine, lo scioglimento del Consiglio stesso.
In questo numero ho fatto un’eccezione allo sforzo di presentare il dibattito col massimo di imparzialità, riportando integralmente alcuni miei interventi che ho ritenuto particolarmente significativi.
Nel volume di quest’anno sono presenti due importanti contributi che, sebbene scritti prima della fine della legislatura, rappresentano una testimonianza importante: una prefazione del Sindaco di Arbus, Antonello Dessì, che chiarisce il senso degli avvenimenti di questi ultimi mesi; una postfazione del Consigliere del gruppo Obiettivo-Arbus, Giuseppe Corda, che, in due decisive occasioni, ha permesso alla maggioranza di poter continuare il proprio mandato.
Ma in queste poche righe intendo anche sottolineare i progressi di un progetto che l’Amministrazione di Arbus ha realizzato e in questi mesi sta vedendo la luce: la creazione di un Marchio arburese.
Perché un Marchio?
Bisogna partire innanzitutto dalla considerazione che, se Arbus vuole davvero sviluppare la propria economia col turismo, deve darsi una organizzazione che spinga questo settore e tutti quelli che gli sono collegati. Il nostro territorio è una risorsa costituita, a sua volta, da tante risorse (culturali, ambientali, economiche e sociali) da unificare in un unico sistema economico integrato. Recentemente, alla fiera internazionale di Lugano, il padiglione con i prodotti arburesi è stato il più apprezzato e questo indica quanto sia importante migliorare il modo di promuoverli.
Cos’è un Marchio?
Ha la funzione di promuovere, integrare, valorizzare e coordinare i servizi e le attività esistenti nel territorio. E’ necessario che gli operatori siano coinvolti e condividano gli obiettivi che si intendono raggiungere: questi riguardano la qualità (quanto più investiremo nella qualità delle nostre produzioni, tanto più conquisteremo il mercato); l’informazione, diffondendo in modo capillare il nostro marchio, la collaborazione, requisito indispensabile perché tutti gli operatori si sentano parte dell’obiettivo che si intende raggiungere.
A tal fine, per conto dell’Amministrazione, i consulenti del Consorzio Ideas faranno delle interviste e proporranno dei dibattiti nei quali si stabiliranno le regole del sistema del Marchio.
A questo punto, gli operatori che ne valuteranno la convenienza, potranno far parte di tale sistema, impegnandosi nel rispetto delle regole stabilite e usufruendo dei molti vantaggi che il Marchio garantirà.
Quali sono tali vantaggi?
Quando gli operatori lavorano insieme aumentando la collaborazione, si attivano delle sinergie, cioè si ottiene un risultato che è superiore alla semplice somma di quanto avrebbero ottenuto singolarmente. Per fare un esempio, immaginiamo due artigiani che producono una certa merce: in condizioni normali essi sono concorrenti e la crescita di uno va a scapito dell’altro. Se tuttavia essi trovano un accordo e uniscono le forze, possono arrivare con i loro prodotti in un mercato più vasto dal quale ottenere vantaggi per entrambi.
Il compito del Marchio sarà proprio quello di favorire la collaborazione tra tutti gli operatori del commercio, del turismo e dell’artigianato di Arbus, per creare un prodotto da promuovere in un mercato potenzialmente sempre in crescita.
Le conseguenze di questo tipo di sviluppo “dal basso” sono state verificate in tante zone del nord Italia con risultati soddisfacenti in termini di aumento dell’occupazione, favorendo la nascita di nuove imprese e permettendo il rafforzamento di quelle esistenti.
Non va scordato, però, che tutte le attività legate alla creazione del Marchio hanno un fondo politico che richiama la tradizione dei partiti di ispirazione popolare: si rivolgono a chi condivide l’idea che le grandi lottizzazioni del nostro territorio non abbiano garantito alcuno sviluppo e sia necessario, invece, che gli arburesi lavorino insieme per diventare protagonisti del proprio sviluppo, acquisendo la cultura del lavoro di gruppo e della collaborazione.

Gianfranco Montisci

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